Le origini del Tango

Sul significato etimologico del termine Tango ci sono diverse correnti di pensiero. Qualcuno attribuisce il termine ad un luogo chiuso destinato alla raccolta degli schiavi, altri ipotizzano che derivi dal suono caratteristico dei tamburi africani “tan-gò”, oppure che discenda dal nome del grande lago africano Tanganica, zona dalla quale provenivano enormi quantità di schiavi. Che il nome derivi dal termine latino “tangere”? Che vuol dire “toccare”?

Quello che sappiamo di certo è che intorno al 1870-1880 Buenos Aires e Montevideo erano crocevia di scambi commerciali col resto del mondo. Insieme alle navi che portavano merci arrivavano anche navi cariche di persone, principalmente europee: italiani, polacchi, spagnoli ecc. i quali, in cerca di fortuna, trovarono tutt’altro, si dovettero accontentare dei lavori più umili e vennero confinati nei sobborghi delle città. La mescolanza delle culture, delle sonorità musicali, usi e costumi delle terre di origine, influenzati dalle già esistenti Candombe e Milonga, generarono il fenomeno Tango. Ma il Tango non era destinato a rimanere nei sobborghi e nei luoghi malfamati delle città, infatti a seguito di rocamboleschi eventi il Tango conquistò anche i ceti sociali più alti di Buenos Aires e Montevideo, fino ad essere esportato in tutto il mondo. Oggi il Tango rappresenta un vanto ed un marchio identificativo della cultura rioplatense.